I genitori hanno diversi doveri (che sono però anche dei diritti) nei confronti dei figli.

Vediamoli sinteticamente.

Diritti e doveri dei genitori: la responsabilità genitoriale

Quando si parla di “responsabilità genitoriale” (quella che un tempo veniva definita “patria potestà”, e più recentemente “potestà genitoriale”) si intende l’insieme dei diritti e dei doveri che la legge riconosce ai genitori, il cui esercizio è vincolato al rispetto del preminente interesse dei figli.

In epoca romana, la patria potestas era il potere sostanzialmente illimitato del pater familias sui membri della propria famiglia (figli e discendenti in linea maschile). Le discendenti femmine rimanevano nella potestà del pater finché non si sposavano, così passando nella potestà del pater familias del marito.

Venendo ai tempi più recenti, va ricordato che fino al 1975 era il marito il capo della famiglia: vi era quindi totale soggezione dei figli e della moglie al marito. Soltanto il padre, dunque, esercitava la potestà (patria potestà, appunto) sui figli.

A partire dal 1975, con l’equiparazione fra marito e moglie, i figli hanno iniziato ad essere soggetti alla potestà genitoriale di entrambi i genitori.

Da ultimo, dal 2013 il rapporto genitori–figli è passato da adultocentrico a puerocentrico: il bambino è stato posto al centro, non più in posizione di soggezione rispetto ai genitori, bensì come portatore di diritti nei confronti degli stessi. Per questo si è passati dal termine “potestà genitoriale” al concetto di “responsabilità genitoriale“.

Diritti e doveri dei genitori: una sintetica analisi

I diritti-doveri dei genitori verso i figli sono di natura personale e patrimoniale:

ISTRUZIONE: i genitori devono fare in modo che ai figli vengano impartiti gli elementi del sapere, attraverso un insegnamento teorico o pratico;

EDUCAZIONE: i genitori devono assicurarsi che i figli apprendano dei valori;

MANTENIMENTO: i genitori devono provvedere al sostentamento economico dei figli;

RAPPRESENTANZA: i genitori devono agire in nome e per conto dei figli minorenni poiché, in quanto tali, non hanno la capacità di agire (ossia la capacità di compiere atti giuridici validi);

AMMINISTRAZIONE DEI BENI: i genitori si devono occupare della gestione dei beni dei figli minorenni, nell’esclusivo interesse di questi ultimi;

USUFRUTTO SUI BENI: i genitori hanno un diritto di godimento sui beni dei figli minorenni.

Mentre i diritti-doveri di istruzione, educazione, rappresentanza, amministrazione ed usufrutto dei beni del minore si estinguono nel momento in cui il figlio compie la maggiore età, il dovere di mantenimento persiste anche dopo il compimento dei 18 anni e finché il figlio non diventa economicamente autosufficiente.

Ovviamente questi diritti-doveri permangono in capo ai genitori anche in caso di loro separazione.

I diritti-doveri del genitore possono essere limitati quando il genitore ha adottato comportamenti gravemente lesivi dei diritti-doveri stessi (per un maggior approfondimento su questo tema: https://www.studiolegaleformentini.it/decadenza-responsabilita-potesta-genitoriale/). Resta però sempre fermo il dovere di mantenimento della prole.

 
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