Spesso si sente parlare di affidamento dei figli ai Servizi Sociali.
C’è tanto timore per questo tipo provvedimento (e anche tanta confusione sul punto), quindi oggi cercherò di fare un po’ di chiarezza.
Affidamento dei figli ai Servizi Sociali: quando accade?
Quando i genitori non sono in grado di esercitare la responsabilità genitoriale sui figli minorenni, questi ultimi possono essere affidati ai Servizi Sociali.
Ciò avviene, ad esempio, quando vi è una fortissima litigiosità fra genitori in via di separazione/divorzio: in questi casi, infatti, si ritiene che i genitori, accecati dal conflitto fra loro, non possano adeguatamente tutelare gli interessi dei loro figli.
Vi riporto, a tal proposito, una recente sentenza del Tribunale di Torino: “Qualora tra i genitori sussista un’esacerbata conflittualità che si esprime in punti di vista e versioni diametralmente differenti ed anche in una sostanziale disfunzionalià della comunicazione, tale situazione osta all’affidamento condiviso della prole, posto che tale regime sarebbe pregiudizievole per gli stessi figli, attesa l’assoluta incapacità di dialogo fra le parti che impedisce ogni concertazione delle decisioni da assumere nell’interesse degli stessi. Pertanto in tali casi va preferita la soluzione di affidamento maggiormente rispondente all’interesse dei minori, ossia quella dell’affido al servizio sociale” (Tribunale Torino, sentenza n.1447 del 3 aprile 2023).
In caso di affidamento dei figli ai Servizi Sociali, dunque, l’esercizio della responsabilità genitoriale da parte dei genitori è fortemente compromesso, come vi spiego di seguito.
Affidamento dei figli ai Servizi Sociali: cosa comporta?
Spesso si pensa che in caso di affidamento dei figli ai Servizi Sociali, i minori vengano “tolti” ai genitori.
In realtà , salvo diverso provvedimento, i minori affidati ai Servizi Sociali solitamente continuano a convivere con uno dei genitori. Le decisioni che li riguardano, tuttavia, vengono assunte dai Servizi affidatari.
L’affidamento dei figli ai Servizi Sociali è un provvedimento revocabile in qualsiasi momento: i genitori potranno tornare ad esercitare appieno la responsabilità genitoriale una volta che il Tribunale avrà verificato il venir meno della situazione pregiudizievole che aveva determinato la restrizione.
Infatti, il Tribunale, quando dispone l’affidamento dei figli ai Servizi Sociali, deve specificare:
a) il soggetto presso il quale i minori sono collocati;
b) gli atti che devono essere compiuti direttamente dai Servizi Sociali;
c) gli atti che possono essere compiuti dal soggetto collocatario dei minori;
d) gli atti che possono essere compiuti dai genitori;
e) gli atti che possono essere compiuti dal curatore nominato;
f) i compiti affidati ai Servizi Sociali;
g) la durata dell’affidamento, non superiore a 24 mesi;
h) la periodicità con la quale i Servizi Sociali devono riferire al Tribunale sull’andamento del percorso.
I Servizi Sociali, nello svolgimento dei compiti a loro affidati e nell’adozione delle scelte a loro demandate, devono tenere conto delle indicazioni dei genitori e dei minori, nonché (ove vi sia) del curatore dei minori.
L’affidamento dei figli ai Servizi Sociali non va confuso con il diverso istituto dell’affidamento familiare, previsto e disciplinato dalla L. 84/1983 (di cui vi parlerò prossimamente).
Affidamento dei figli ai Servizi Sociali: come evitarlo?
I genitori fortemente conflittuali, per non rischiare di incorrere in un provvedimento di affidamento dei figli ai Servizi Sociali, dovrebbe ricorrere a strumenti stragiudiziali di risoluzione delle controversie, come la coordinazione genitoriale.
Ho già avuto modo di parlarvi di coordinazione genitoriale qui. Io stessa, infatti, sono una coordinatrice genitoriale.
Per chi se lo fosse perso, il coordinatore genitoriale è un prezioso aiuto per i genitori molto litigiosi: è un professionista che, formato ad hoc, aiuta i genitori separati o divorziati in forte conflitto fra loro ad esercitare congiuntamente la genitorialità . Infatti, è una figura che assiste i genitori che hanno un rapporto di alta conflittualità , contenendo il conflitto e tutelando così i figli coinvolti.
Il coordinatore genitoriale, in modo assolutamente imparziale, affianca entrambi i genitori aiutandoli a mettere in pratica, modificare e rispettare gli accordi del loro programma di genitori separati, affrontando e gestendo con loro (anche con modalità molto pratiche) tutte le questioni che creano conflitto ed aiutandoli a prendere decisioni per i figli.
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